PAOLO
RIGANO arciliuto, chitarra barocca
CINZIA GUARINO clavicembalo
Come le cialde arrotolate
del dipinto Le dessert de Gaufrettes di Lubin Baugin (1612-1663), il
liuto e il clavicembalo sono ancora oggi strumenti croccanti e fragranti,
capaci di accompagnare dolcemente una lunga stagione del repertorio
europeo, che dal contesto estense del primo Seicento (Alessandro Piccinini,
Bologna 1566-1638), arriva fino alla Palermo contemporanea di Paolo
Rigano (chitarrista liutista e compositore). L’itinerario non
è rettilineo, perché attraversa il Mediterraneo più
volte: da Gaspar Sanz (spagnolo attivo a Madrid fino al 1710) a Luigi
Boccherini (lucchese del 1743 che concluse a sua volta la propria esistenza
a Madrid nel 1805), da Alessandro Scarlatti a suo figlio Domenico (che
dalle origini siciliane del padre giunsero a conquistare le tre capitali
del sud: Napoli, Lisbona e nuovamente Madrid) ed altri ancora. Un simile
andirivieni non è nuovo alla “musica antica” che
– basata di per sé sulla dialettica tra oralità
e scrittura – da decenni sperimenta alcune possibilità
di sintesi e di osmosi. Queste poi producono dischi e concerti che evadono
da una visione restrittiva della critica testuale (essere “filologici”
non è un obbligo, se l’obiettivo non è la “filologia”)
e delle prassi esecutive storiche a loro volta leggibili anche come
fonte d’ispirazione, perché la musica del passato non è
solo “lezione” sulle gesta di un tempo lontano ma resta
pur sempre musica, quindi fatta per insegnare, sì, per commuovere,
certamente, ma anche per divertire.
|
PROGRAMMA
Musiche di
Bagnati, Falconieri, Santiago de Murcia,
Lori, A. Scarlatti,
Sanz, Pellegrini, Boccherini, D. Scarlatti, Rigano
|